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Dopo The Pirate Bay e Mininova è la volta di IsoHunt

IsoHunt, il terzo dei tracker torrent più visitati del 2009, sta per subire la stessa fine amara di The Pirate Bay e Mininova. Il portale è stato giudicato colpevole dalle major cinematografiche, che lo accusano di incitare alla violazione del copyright.Columbia Pictures ha richiesto la chiusura del portale e quasi sicuramente assisteremo a quanto già accaduto con i portali citati in precedenza.
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La lenta fine di Mininova

Dopo il provvedimento che l'ha costretto a rimuovere tutti i torrent illegali, Mininova ha visto un calo sostanziale di visitatori. Il portale, prima della rimozione dei vari contenuti, contava ben 5 milioni di accessi unici al giorno, con 10 milioni di ricerche e downloads.Oggi invece, la situazione è ben diversa. I visitatori sono diminuiti del 66%, portandosi alla cifra di 1,8 milioni al giorno.
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Mininova fuori dal panorama dei torrent e del file sharing

Dopo The Pirate Bay è giunto il momento di Mininova, noto portale divenuto famoso per la distribuzione di un grande numero di files torrent.Anche il celebre portale, creato da 5 studenti olandesi, rimuoverà tutti i files torrent per ottemperare alla sentenza che imponeva la cancellazione dei files illegali entro e non oltre 3 mesi.
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The Pirate Bay: chiude il tracker più famoso del mondo

Da ieri la notizia sta velocemente facendo il giro di tutto il mondo. The Pirate Bay, la famosissima Baia dei Pirati, ha chiuso il suo tracker torrent.Nonostante la notizia fosse già da qualche tempo nell'aria è comunque un grande trauma per gli appassionati e tutti coloro che supportavano la filosofia di vita del portale.Il sito non verrà chiuso ma subirà una completa trasformazione.
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The Pirate Bay deve eliminare tutti i torrent che infraggono il copyright

Più volte ci siamo occupati del caso The Pirate Bay. Questa volta, però, sembra arrivata la sentenza finale. Il celebre tracker di torrent deve eliminare tutti i contenuti ritenuti illegali o renderli indisponibili agli utenti.Questo è quanto deliberato dal tribunale di Amsterdam a richiesta dell'organizzazione anti-pirateria BREIN. Il giudice non è stato convinto dal fatto che i creatori del portale non sono i suoi diretti responsabili, ma una società che opera alle Seychelles...