Può ricordare il Grande Fratello di George Orwell, in cui attraverso l’utilizzo di sosia si appariva nella televisione di stato ammettendo cose proprie non affatto vere, ma lo scopo non sarà di sicuro (lo si spera, almeno!) quello: la Disney, attraverso la propria sezione di ricerca, ha sviluppato un algoritmo in grado di far uscire (o almeno, ne da l’illusione) dalla bocca di una persona filmata parole e frasi non realmente pronunciate.
Nella pratica, l’algoritmo sfrutta le assonanze nella pronuncia di alcune parole (per esempio, in inglese i verbi “would” e “could”) per poter riformulare le frasi (si parla di 9000 “combinazioni diverse” per ogni “modo di dire”), dove ovviamente saranno opportunamente scelte poiché alcune potranno essere di senso non compiuto.
Il servizio (viene mostrato attraverso una demo nel video sottostante) potrà essere di sicura applicazione nel campo del doppiaggio di prodotti cinematografici, rendendo magari quest’ultimo più affidabile, in modo da non ritrovarsi ad ascoltare parole la cui pronuncia (magari perché la lingua originale sia di un ceppo diverso dal sonoro finale) non corrisponda al labiale, cosa alquanto fastidiosa se notata.