Dopo una lunga fase di beta, nella giornata di ieri Google ha ufficialmente presentato il suo nuovo servizio musicale denominato Google Music. Il servizio, fino ad ora limitatosi al cloud storage, si arricchisce e diventa ora un vero e proprio store musicale online, in diretta concorrenza con iTunes di Apple.
Il servizio in sé non ha subito grossi cambiamenti: come già sperimentato in questi mesi di prova, esso offre ad ogni utente un certo spazio sulla nuvola in cui poter conservare gratuitamente fino a 20000 brani musicali, da inserire in upload tramite un programma apposito da installare sul proprio computer. La vera novità consiste invece nella possibilità di acquistare i brani in formato MP3 a 320 kbps dal nuovo Music Store, una piattaforma accessibile sia tramite browser web sia attraverso il Market di Android (per glismartphone). Per ogni brano è presente un’anteprima di 90 secondi, con un prezzo che oscilla da un minimo di 0,99€ per i singoli MP3 fino a 9,99€ per gli album.
In aggiunta, è possibile condividere la canzone che si sta ascoltando su Google Plus, e i contatti potranno a loro volta ascoltarla in streaming in maniera del tutto gratuita. Ogni giorno un brano verrà offerto in download gratuito e chiunque vorrà potrà persino pubblicare/vendere brani propri attraverso una sorta di pagina personale, con i ricavi divisi secondo le modalità già previste per le applicazioni del Market (70% all’artista, 30% a Google).
Grazie agli accordi stipulati da Google con Universal, Sony, EMI e altre 23 etichette indipendenti, lo Store può vantare un database di circa 13 milioni di brani (dei quali inizialmente soltanto 8 milioni disponibili); almeno per il momento, rimane alla finestra la Warner Music. Infine, per attirare ulteriore utenza, il colosso di Mountain View si è assicurato contenuti esclusivi quali brani tratti da performance live degli artisti oppure interi album in anteprima.
Google Music (così come il Music Store) è attualmente disponibile soltanto negli Stati Uniti e non si sa ancora nulla circa l’arrivo nel vecchio continente. Nonostante ciò, chi di voi ha avuto accesso alla beta può già provare il nuovo servizio di Google: fateci sapere le vostre impressioni!